Il giropetto tripartito
Questo post è una terza puntata di quello che inizia col post : â€Un’immagine vale più di mille paroleâ€
Il giro-petto tripartito è il giro-petto incrementato di due misure complementari.
È una procedura tipicamente sartoriale.
Questa misura distribuisce le ampiezze delle pezze di un carta modello di forma facile, sia in modellismo maschile sia in quello femminile.
Abbiamo aggiunto le sezioni delle bracce, cancellato la sagoma del giro-petto femminile e aggiunto l’asse sagitale ed abbiamo lasciato in semi trasparenza la parte sinistra dell’immagine.
Il giro-petto completo si prende del punto A avvolgendo il tronco fino a raggiungere nuovamente il punto A. La cinta metrica deve sfiorare le ascelle e passare sopra i capezzoli. Questo giro-petto (il giro-petto completo di petto) si dividerà in due parti (distanza A-D). Il modellismo considera il corpo umano come simmetrico, perciò divideremo per due il contorno del tronco.
Il giro-petto tripartito si misura solitamente, aggiungendo due nuovi punti: B e C. B è l’ultima cifra che leggiamo nella cinta metrica prima di scomparire sotto il braccio. C è la prima che leggiamo dopo il braccio.
Solitamente una parte del petto è più sviluppata che l’altra. È meglio misurare il contorno completo e poi dividerlo tra due; facendo così, facciamo la media aritmetica tra le due parti del petto, regolarizzando la misura. Se prendiamo le misure direttamente di A a D e poi di D a raggiungere un’altra volta A troveremmo una differenza di al meno 1 cm.
La distanza tra A e B è l’ampiezza della schiena a livello della linea orizzontale di giromanica.
La distanza tra B e C è l’ampiezza della base del rettangolo di giromanica, e anche il diametro del braccio al livello del bicipite.
La distanza tra C e D rappresenta l’ampiezza del davanti su la linea orizzontale di giromanica.
Abbiamo implementato l’immagine piazzando due seni nella sagoma maschile. Immaginiamo prendere le misure ad un uomo con un reggiseno imbottito.
La variazione della lunghezza del giropetto tripartito la vediamo soltanto nel tratto C-D. C-D’ è più lungo che C-D
La prossima immagine mostra lo stesso uomo con un reggiseno con coppe più voluminose.
Abbiamo aggiunto le sezioni delle bracce, cancellato la sagoma del giro-petto femminile e aggiunto l’asse sagitale ed abbiamo lasciato in semi trasparenza la parte sinistra dell’immagine.
Il giro-petto completo si prende del punto A avvolgendo il tronco fino a raggiungere nuovamente il punto A. La cinta metrica deve sfiorare le ascelle e passare sopra i capezzoli. Questo giro-petto (il giro-petto completo di petto) si dividerà in due parti (distanza A-D). Il modellismo considera il corpo umano come simmetrico, perciò divideremo per due il contorno del tronco.
Il giro-petto tripartito si misura solitamente, aggiungendo due nuovi punti: B e C. B è l’ultima cifra che leggiamo nella cinta metrica prima di scomparire sotto il braccio. C è la prima che leggiamo dopo il braccio.
Solitamente una parte del petto è più sviluppata che l’altra. È meglio misurare il contorno completo e poi dividerlo tra due; facendo così, facciamo la media aritmetica tra le due parti del petto, regolarizzando la misura. Se prendiamo le misure direttamente di A a D e poi di D a raggiungere un’altra volta A troveremmo una differenza di al meno 1 cm.
La distanza tra A e B è l’ampiezza della schiena a livello della linea orizzontale di giromanica.
La distanza tra B e C è l’ampiezza della base del rettangolo di giromanica, e anche il diametro del braccio al livello del bicipite.
La distanza tra C e D rappresenta l’ampiezza del davanti su la linea orizzontale di giromanica.
Abbiamo implementato l’immagine piazzando due seni nella sagoma maschile. Immaginiamo prendere le misure ad un uomo con un reggiseno imbottito.
La variazione della lunghezza del giropetto tripartito la vediamo soltanto nel tratto C-D. C-D’ è più lungo che C-D
La prossima immagine mostra lo stesso uomo con un reggiseno con coppe più voluminose.
L’incremento di lunghezza del nuovo giropetto si concentra del tratto C-D’’
La distanza tra A e C (somma dei tratti A-B e B-C) crescono di forma proporzionalmente costante se compariamo il giro di petto maschile ed il femminile, come abbiamo visto nel post anteriore.
La differenza tra i contorni di uomo e donna si concentra nel tratto C-D, nel quale la crescita non è proporzionale a quella del uomo.
Possiamo affermare che in modellismo dei capi superiori la femmina è un uomo con seni.
Quando prendiamo il giropetto femminile, di solito tracciamo una linea dritta tra i due capezzoli: non tocchiamo con il nastro lo sterno.
Se prendiamo il giro-petto femminile passando sullo sterno, il tratto C-D crescerà .
Il giropetto femminile senza prendere in considerazioni i seni lo chiameremo giro del torace.
Il giropetto femminile senza toccare lo sterno (da capezzolo a capezzolo in linea retta), lo chiameremo giropetto femminile.
Il giropetto femminile toccando lo sterno lo chiameremmo giropetto di corsetteria.
Dai tre contorni quello di torace sarà il più piccolo (che si corrisponde col giropetto maschile), il giropetto femminile è il medio ed il giropetto di corsetteria il più lungo.
Se misuriamo il giropetto tripartito femminile, i tratti A-B e C- D daranno le distanza esatte delle ampiezze senza sfogo delle pezze di schiena ed di fianchetto. Il resto, il tratto C-D, è l’ampiezza della pezza o pezzi del davanti. Di questa forma conserveremmo nella carta modello la struttura ossea nelle pezze della schiena ed del fianchetto, lasciando le variazioni morfologiche nel tratto CD: la pezza o pezze del davanti.
La struttura delle casse toraciche dell’uomo e della donna è uguale ma non identica. Le pezze della schiena e dal fianchetto, essendo uguali possiamo tracciarle della stessa forma. La parte del davanti dovremo tracciarla come quella dell’uomo (uomo senza reggiseno) implementando una serie di modifiche per le variazioni morfologiche (coppe del reggiseno).
Una stessa carta modello può avere diversi parti del davanti secondo lo sviluppo dei seni che diamo alla stessa struttura ossea, come facciamo vedere nell’illustrazione che segue:
A tutto ciò sorgono due domande:
Come possiamo misurare il giro del torace femminile?
Le puntature dei capi femminili superiori si basano sul giropetto oppure sul girotorace?